Graham Sutherland: Bittersweet

21 Febbraio - 27 Luglio 2025

Definito il Damien Hirst dei suoi tempi, ACP - Palazzo Franchetti by Fondazione Calarota ospita, con il patrocinio dell'Ambasciata Britannica di Roma, la mostra dedicata a Graham Sutherland, tra i maggiori innovatori della pittura britannica contemporanea. A cura di Roberta Perazzini Calarota, l'esposizione indaga alcuni dei temi più cari all'artista - la natura con i suoi paesaggi immersi nel verde e il mondo animale - attraverso un nucleo di importanti opere ad olio e acquarelli e un'accurata selezione di litografie appartenenti ai più noti cicli dell'artista, tra cui spicca il famoso "Il Bestiario". Sempre in bilico tra reale e immaginario, le creazioni misteriose di Sutherland si muovono a latere del surrealismo e ci immergono in un "magico disagio", per usare le parole di Francesco Arcangeli, caratterizzato da allusive metamorfosi e dalla tensione di forze opposte che, nel loro equilibrio sempre instabile, danno vita a un "giallo" di cui non conosceremo mai la conclusione.

Graham Sutherland (Londra, 1903 - 1980) si distingue per l'apporto del tutto personale fornito alla rilettura delle avanguardie storiche del primo Novecento e per la varietà dei medium utilizzati, tra cui olii, acquerelli e litografie, ma anche costumi e scenografie per rappresentazioni teatrali. La sua arte presenta caratteri espressionisti, cubisti, surrealisti e astratti, che si uniscono in una commistione del tutto originale. Il risultato è una figurazione basata su una sofisticata destrutturazione delle forme poi ricomposte in una nuova realtà, visionaria e agrodolce (bittersweet), colta nel suo incessante fluire e nella precaria tensione degli opposti: felicità e tristezza, gioia e orrore, natura e introspezione. Le impressioni naturalistiche convivono infatti con una dimensione esistenziale che non può prescindere dalla scena politica contemporanea segnata tragicamente dal secondo conflitto mondiale.

Le opere in mostra rivelano la sempre maggiore intensità emozionale che l'arista sperimenta, dopo una prima parte della sua carriera dedicata essenzialmente a paesaggi idillici di stampo neo-romantico e la forte influenza esercitata da artisti come Samuel Palmer e William Blake. La maggiore parte delle opere selezionate sono quindi esempi significativi della maestria dello stile maturo di Sutherland - da Twisted Tree (1973) a Road with setting sun (1977) - che si avvale anche di un nuovo approccio al colore risultante dal crescente tempo che Sutherland trascorse nel sud della Francia, ma anche in Galles e a Venezia.

Una parte della mostra sarà dedicata all'arte incisoria, tecnica che l'artista ha particolarmente a cuore e che apprende al Goldsmiths College per poi insegnarla al Chelsea College of Art and Design. La mostra si pone come preziosa occasione per ammirare uno dei cicli più famosi realizzati dall'artista: "Il Bestiario", proposto in mostra nella sua interezza. L'artista ha realizzato stampe per ben due diversi bestiari, nel 1968 e nel 1979 per accompagnare i componimenti poetici sugli animali di Apollinaire. In queste opere si può verificare la tesi di Arcangeli secondo cui la riforma formale che Sutherland persegue è inestricabilmente legata alla sua ricerca di una via di fuga dall'angoscia, individuata nell'indagine delle cose e nella speranza. Per stessa ammissione dell'artista è solo "parafrasando" il mondo nelle sue opere che gli è possibile esprimere ciò che prova rispetto alla realtà.

 

Graham Sutherland è un artista ampiamente istituzionalizzato. La fama internazionale giunge quando l'artista è ancora in vita: nel 1946 espone per la prima volta a New York presso la Buchholz Gallery di Curt Valentin. Nel 1948 è la volta dell'Hanover Gallery di Londra e alla Buchholz Gallery di New York. Nel 1952, in occasione della sua personale alla Biennale di Venezia, visita l'Italia e la mostra, ampliata a retrospettiva, viene presentata nello stesso anno al Musée National d'Art Moderne di Parigi. Un'altra sua retrospettiva, organizzata all'Arts Council of Great Britain nel 1953, è allestita allo Stedelijk Museum di Amsterdam, al Kunsthaus Zürich e alla Tate Gallery di Londra. Nel 1959 tiene una personale a New York, organizzata da Paul Rosenberg and Co. Altre mostre vengono allestite nel 1966 al Marlborough Fine Art di Londra e nel 1967 al Wallraf-Richartz-Museum di Colonia e al Gemeentemuseum dell'Aja. Tra le mostre postume più importanti vanno sicuramente ricordate quella alla Tate Gallery del 1982 e alla Dulwich Picture Gallery nel 2005.