Da Sutherland a Dina Goldstein

5 artisti non convenzionali tra passato e presente
Itinerari nell'arte, Febbraio 26, 2025

Nonostante le evidenti differenze di epoca e stile, i cinque artisti presentati questa settimana condividono una profonda spinta verso l'innovazione e la riflessione critica. Ognuno, a suo modo, ha cercato o cerca di reinventare il linguaggio visivo per interrogare il mondo che lo circonda, superando i confini tradizionali della rappresentazione.

 

 

Graham Sutherland, Senza titolo, 1970, acquarello su tela cm. 48 x 76 Courtesy Galleria d' Arte Maggiore g.a.m., Bologna | Parigi | Venezia

 

In questo nuovo numero della nostra Settimana d'Arte conosciamo due artisti nati nei primi anni del '900, Graham Sutherland e Mattia Moreni, grazie a due mostre allestite presso ACP - Palazzo Franchetti by Fondazione Calarota a Venezia.

 

GRAHAM SUTHERLAND A VENEZIA

ACP - Palazzo Franchetti by Fondazione Calarota ospita, con il patrocinio dell'Ambasciata Britannica di Roma, la mostra dedicata a Graham Sutherland, tra i maggiori innovatori della pittura britannica contemporanea. La mostra "Graham Sutherland. Bittersweet" è stata inaugurata venerdì 21 febbraio e resterà visitabile fino al 27 luglio 2025.
Graham Sutherland (Londra, 24 agosto 1903 – Londra, 17 febbraio 1980) è stato un pittore e incisore inglese, noto per i suoi paesaggi astratti e surreali, nonché per i suoi ritratti di figure pubbliche. Dopo un apprendistato come ingegnere ferroviario, studiò incisione e stampa al Goldsmiths' College dal 1921 al 1926. Inizialmente si dedicò esclusivamente alla realizzazione di incisioni, ma dagli anni '30 Sutherland iniziò a sperimentare con la pittura a olio, sviluppando uno stile caratterizzato da forme naturali distorte e paesaggi astratti. Durante la Seconda Guerra Mondiale, fu nominato artista ufficiale di guerra, incaricato di documentare gli effetti dei bombardamenti su Londra e il lavoro dei minatori in Cornovaglia. Questa esperienza influenzò profondamente la sua arte, portandolo a rappresentare la natura in modo più drammatico e simbolico. Nel dopoguerra, Sutherland si dedicò anche alla ritrattistica, realizzando opere celebri come il ritratto di Winston Churchill del 1954, che suscitò notevole controversia e fu successivamente distrutto.
Sutherland raggiunge la fama internazionale quando è ancora in vita: nel 1946 espone per la prima volta a New York presso la Buchholz Gallery di Curt Valentin. Nel 1948 è la volta dell'Hanover Gallery di Londra e alla Buchholz Gallery di New York. Nel 1952, in occasione della sua personale alla Biennale di Venezia, visita l'Italia e la mostra, ampliata a retrospettiva, viene presentata nello stesso anno al Musée National d'Art Moderne di Parigi. Tra le mostre postume più importanti vanno sicuramente ricordate quella alla Tate Gallery del 1982 e alla Dulwich Picture Gallery nel 2005. 
A cura di Roberta Perazzini Calarota, l'esposizione indaga alcuni dei temi più cari all'artista – la natura con i suoi paesaggi immersi nel verde e il mondo animale – attraverso un nucleo di importanti opere ad olio e acquerelli e un'accurata selezione di litografie appartenenti ai più noti cicli dell'artista, tra cui spicca il famoso "Il Bestiario".
 

MATTIA MORENI

 

Mattia Moreni, Ah! quel Freud... "la psicoanalisi sul divano", 1997, olio su tela cm. 200 x 280 Courtesy Galleria d'Arte Maggiore g.a.m., Bologna | Parigi | Venezia

 

Restiamo a Venezia per una seconda mostra proposta da ACP - Palazzo Franchetti by Fondazione Calarota, per scoprire l'arte visionaria, anticonformista, impetuosa e vulcanica di Mattia Moreni (Pavia, 12 novembre 1920 – Brisighella, 29 maggio 1999). La mostra Mattia Moreni. Gli oggetti le cose pensano in silenzio, inaugurata venerdì 21 febbraio e visitabile fino al 27 luglio, propone una selezione di più di 30 opere, molte delle quali di grande formato.
Mattia Moreni è stato un pittore e scultore italiano, noto per il suo contributo al movimento dell'Arte Informale. Nato a Pavia, ha studiato all'Accademia Albertina di Belle Arti di Torino  e nel 1952, è entrato a far parte del "Gruppo degli Otto" insieme ad artisti come Afro Basaldella, Renato Birolli e Emilio Vedova.
Il percorso artistico di Moreni ha attraversato diverse fasi stilistiche. Negli anni '40, il suo lavoro era caratterizzato da un espressionismo visionario con immagini di frutta e animali. Successivamente, ha abbracciato influenze post-cubiste, evolvendo verso una sintesi astratta con elementi meccanici. Negli anni '50, ha sviluppato uno stile informale, con una gestualità segnico-materica e una forte carica espressiva, spesso ispirata dalla natura selvaggia della Romagna e del Lazio.
Moreni ha partecipato a importanti esposizioni internazionali, tra cui la Biennale di Venezia e Documenta a Kassel. Nel 1963, gli è stata dedicata una mostra antologica itinerante in Europa, che ha toccato città come Leverkusen e Amburgo. In mostra a Venezia sono presenti anche le caratteristiche "Angurie", il ciclo con cui si presentò nella sala personale a La Biennale di Venezia nel 1972. In esposizione anche gli "Umanoidi", una serie di opere con cui l'artista, già a partire dagli Anni Ottanti, porta avanti con grande lucidità e intuizione una riflessione sull'impatto della tecnologia e dell'informatica nella nostra quotidianità e nella pratica artistica, non solo anticipando l'attuale dibattito sull'intelligenza artificiale, ma rendendo anche la sua opera la prima a confronto con l'innovazione dei giorni nostri.