Giorgio Andreotta Calò è il vincitore della prima edizione di ACP Green Art Award, volto a sviluppare proposte sulla tematica della preservazione del pianeta e delle energie rinnovabili.
Giorgio Andreotta Calò (Venezia, 1979) è il vincitore della prima edizione di ACP Green Art Award, il premio fondato nel 2021 da ACP - Palazzo Franchetti e dalla società Art Capital Partners, con il patrocinio del MITE - Ministero Transizione Ecologica, volto a sviluppare proposte sulla tematica urgente della preservazione del pianeta e delle energie rinnovabili. Il premio è rivolto a un artista o a un collettivo di artisti che affrontando i temi della sostenibilità si faccia mezzo di diffusione delle tematiche legate a clean water and sanitation, climate change, affordable and clean energy, sustainable city and communities, responsible consumption and production, climate action, life below water, life on land: tutti obiettivi inclusi nell'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite.
Vincitore di questa prima edizione, selezionato da una giuria di esperti, è Giorgio Andreotta Calò, scelto per la capacità di manifestare nella propria ricerca artistica, la complessa dialettica tra elemento antropico e naturale, la coesistenza tra uomo e natura. L'artista partecipa con tre sue opere iconiche: Pinna Nobilis, Carotaggio, Senza Titolo (in girum imus nocte). La più votata entrerà nella collezione permanente di ACP - Art Capital Partners Palazzo Franchetti. Il pubblico, giurato speciale, potrà ammirarle dal 5 luglio al 27 novembre 2022 in una mostra dedicata all'interno di ACP - Palazzo Franchetti. L'opera vincitrice verrà votata dalla giuria e dal pubblico e potrà cliccare la sua preferenza sul sito www.acp-palazzofranchetti.com all'interno della viewing room dedicata fino al 30 giugno 2022. La premiazione avrà luogo martedì 5 luglio, ed è prevista anche una tavola rotonda aperta al pubblico sui temi e l'opera di Giorgio Andreotta Calò a cui parteciperanno anche i membri della giuria.
Una delle sculture in gara è Pinna Nobilis realizzata in bronzo a partire dal 2014: raffigura a grandezza naturale un esemplare di Pinna Nobilis, conchiglia dell'omonimo mollusco bivalve, il più grande presente nelle acque del Mediterraneo, la cui sopravvivenza è minacciata dalle attività antropiche. Accanto al corpo centrale costituito dalla conchiglia, i canali di colata del metallo e l'imbocco sono elementi integranti della scultura, tracce del processo di fusione a cera persa e allo stesso tempo elementi di sostegno dell'opera stessa. La serie PinnaNobilis comprende varie tematiche che percorrono trasversalmente la ricerca dell'artista: lo sguardo sul paesaggio e in particolare sulla laguna di Venezia, da cui Andreotta Calò estrae alcuni frammenti e li rielabora in oggetti dalla forte carica evocativa.
Con i Carotaggi di Venezia, estratti a partire dal 2014 dal sottosuolo della laguna, sono stati rinvenuti diversi strati di materiale tra cui il Caranto, un'argilla sovraconsolidata compatta, che costituisce ciò che sostiene le fondamenta della città di Venezia. In questi lavori si ritrovano diverse tematiche affrontate da Calò: la rappresentazione del tempo, la mutevolezza della materia e una riflessione sulla laguna di Venezia, i cui elementi sottratti dal paesaggio e rielaborati dall'artista diventano oggetti portatori di significati universali.
Senza titolo (in girum imus nocte) è una scultura realizzata dall'artista nel 2016. La genesi dell'opera si lega al periodo e alle ricerche svolte da Calò nel Sulcis Iglesiente, nella Sardegna sud-occidentale, a partire dal 2013. L'elemento in legno da cui ha origine la fusione in alluminio è utilizzato dai minatori nel film In girum imus nocte (2015) e nell'azione che esso documenta, un cammino notturno dalla Carbosulcis, ultima miniera attiva in Italia, all'isola di Sant'Antioco. L'opera allude inoltre alla configurazione del bastone evocando, secondo un'accezione primordiale, la dimensione rituale legata all'azione del camminare nella pratica dell'artista.
Giorgio Andreotta Calò, Pinna Nobilis (B) (2015; Bronzo, 80 x 30 x 10 cm) © ACP - Art Capital Partners | Giorgio Andreotta Calò Foto di Tor Jonsson