LA RIVINCITA DI ELIZABETH: STORIA (FOTOGRAFICA) D'AMORE E GUERRA DI UNA PIONIERA DEL SURREALISMO, ICONA DEL '900.
Alla fine si è presa la rivincita. Sul compagno più famoso, che per tutta la loro relazione - 4 anni vissuti pericolosamente - le ha fatto ombra. Sulla società, che ha sempre fatto una fatica dannata a far convivere bellezza e talento. Ora, con mezzo secolo di ritardo, Lee Miller ha vinto. E una mostra la celebra come pioniera del surrealismo, icona del 900. Lee Miller Man Ray. Fashion, Love, War (da oggi a Palazzo Franchetti a Venezia) è un viaggio in 140 scatti, documenti, oggetti che ripercorrono la sua epopea e quella di Man Ray.
Lee Miller Man Ray. Fashion Love War apre oggi a Palazzo Franchetti, Venezia, e resterà aperta fino al 10 aprile. Foto © Lee Miller Archives England 2022.
Il percorso parte dagli anni 20, quando la bellissima Elizabeth "Lee" Miller da Poughkeepsie, a 60 miglia da New York, diventa modella per caso. Ventenne, sta per finire sotto un'auto mentre è a passeggio per Manhattan. L'editore Condé Montrose Nast l'afferra per una manica e le salva la vita. In pochi giorni la ragazza è sulla cover di Vogue. Ma ha altri piani. «Preferisco fare foto che essere una foto», dice. Così si imbarca per Parigi. Man Ray lo incontra in un caffè della Rive Gauche. È il 1929, lei cerca qualcuno che le insegni fotografia, lui rifiuta. Ma scatta la scintilla. Lee scopre per prima la tecnica della solarizzazione, che Man Ray renderà una delle sue cifre stilistiche (i lavori di lei sono spesso attributi a lui). La relazione finisce nel 1932, troppe scenate, gelosie. Miller torna a New York, apre uno studio. Man Ray le dedica l'Indestructible Object, metronomo con l'occhio (di Lee) ticchettante. Negli anni 40 lei va in Europa a raccontare la guerra per Vogue, torna a Parigi dagli amici Cocteau e Picasso. Con Man Ray si riconcilia a una festa. E l'amicizia dura fino alla fine.