Il Qatar Museum entra alla Biennale con un mega progetto esperienziale

Leone Casati Modignani , ArtsLife, Aprile 2, 2024

Ramata-Toulaye Sy, "Banel e Adama", 2023. Foto di scena. 

Courtesy LA CHAUVE-SOURIS - TAKE SHELTER 

 

Il meraviglioso Qatar Museums annuncia il proprio progetto espositivo per una grande mostra in occasione de La Biennale di Venezia,60. Esposizione Internazionale d’Arte, nella quale vengono rappresentate le visioni di decine di registi e videoartisti provenienti dal Medio Oriente, dall’Africa e dal Sud-Est asiatico sul palcoscenico più prestigioso del mondo dell’arte. L’esposizione intitolata Your ghosts are mine: Expanded Cinemas, Amplified Voices, in programma presso ACP–Palazzo Franchetti da 19 aprile al 24 novembre, presenta un viaggio per immagini in movimento attraverso esperienze contemporanee di vita comune e memoria, migrazioni ed esili.

Your ghosts are mine: Expanded Cinemas, Amplified Voices è prodotta da Qatar Museums, co-organizzata da Doha Film Institute e da Mathaf: Arab Museum of Modern Art e dal futuro Art Mill Museum (attualmente in costruzione) in collaborazione con ACP Art Capital Partners. La mostra è a cura di Matthieu Orléan in collaborazione con Majid Al-Remaihi e Virgile Alexandre, concept design a cura degli architetti e progettisti Cookies (Federico Martelli and Clément Périssé). Fanno parte del comitato d’indirizzo: Fatma Hassan Alremaihi, Zeina Arida e Catherine Grenier.  Project management: Minas Stratigos. Exhibition Manager: Khalifa Al Thani. La mostra intende presentare un viaggio esperienziale attraverso dieci sezioni, ognuna dedicata ad un tema come, a titolo esemplificativo, deserti (culla della civiltà e luogo di rinascita), rovine (resti di antiche culture), voci di donne, confini (delimitazioni tra luoghi accessibili e luoghi inaccessibili) ed esilio, attraverso i film selezionati, supportati, co-finanziati o avviati dal Doha Film Institute e con opere video provenienti dalle collezioni del Mathaf: Arab Museum of Modern Art e dal futuro Art Mill Museum.

 Questi film e video spaziano tra generi differenti: fiction, documentari, prodotti d’animazione e memoriali, spesso fondendo immaginario con fatti realmente accaduti, modernità con tradizione, spiritualità con sensibilità postcoloniale. Sono previsti estratti da oltre 40 lavori da altrettanti registi provenienti da Algeria (Hassen Ferhani, Tariq Teguia), Egitto (Morad Mostafa, Sameh Alaa), Etiopia (Jessica Beshir), Iran (Shirin Neshat, Shoja Azari, Ali Asgari), Libano (Khalil Joreige & Joana Hadjithomas, Ali Cherri), Lesotho (Lemohang Jeremiah Mosese), Marocco (Faouzi Bensaïdi, Randa Maroufi, Asmae El Moudir), Stato di Palestina (Elia Suleiman, Raed Andoni, Larissa Sansour, Abdallah Al-Khatib), Qatar (Hamida Issa, Amal Al-Muftah, Majid Al Remaihi, A.J. Al-Thani, Rawda Al Thani), Sudan (Suzannah Mirghani), Mauritania (Abderrhamane Sissako), Siria (Yasser Kassab, Mohamad Malas, Fares Fayyad), Senegal (Ramata-Toulaye Sy), Yemen (Shaima Al Tamimi) e oltre una dozzina di altri Paesi, così come opere video degli artisti Wael Shawky, Lida Abdul, Hassan Khan e Sofia Al Maria.  Sua Eccellenza Sheikha Al Mayassa bint Hamad bin Khalifa Al-Thani, Presidente di Qatar Museums e del Doha Film Institute, ha dichiarato, “il fatto di inaugurare Your ghosts are mine durante La Biennale d’Arte, proseguendo fino al periodo del Venezia Film Festival, consentirà ad un gran numero di visitatori stranieri di poter aprire gli occhi sulle idee, emozioni e soprattutto sugli sguardi artistici dei registi contemporanei provenienti dal mondo arabo e aree limitrofe.

Nel presentare questa esposizione, Qatar Museums persegue la sua missione di favorire il dialogo superando i confini attraverso lo scambio culturale, mentre il Doha Film Institute adempie al suo mandato di coltivare e promuovere i talenti emergenti della nostra regione”. Fatma Hassan Alremaihi, Chief Executive Officer del Doha Film Institute (DFI), ha aggiunto: “Per circa 15 anni, l’Istituto ha lavorato per correggere l’interpretazione inesatta della cultura Araba, delle storie e dell’estetica araba coltivando nuove importanti voci nel cinema. Siamo orgogliosi di aver sostenuto più di 800 progetti in 74 Paesi differenti, sottolineando così l’impegno del Qatar nello sviluppo di una nuova generazione di storyteller, portando equilibrio nel panorama globale della produzione cinematografica. L’ecosistema creativo del DFI è stato messo a disposizione per promuovere talenti del mondo arabo e oltre, permettendo loro di entrare in contatto con un nuovo pubblico e auspichiamo che i visitatori scoprano queste prospettive uniche, cucite insieme da un team di esperti tra cui i registi del Qatar Majid Al Remaihi e Khalifa Al-Thani”  “In qualità di co-organizzatori di Your ghosts are mine, siamo orgogliosi di poter collaborare a questa esposizione innovativa” dichiara Zeina Arida, direttrice del Mathaf: Arab Museum of Modern Art, e Catherine Grenier, direttrice del concept del futuro Art Mill Museum, aggiunge “Il lavoro dei nostri due musei è molto in sintonia, ciascuno a modo proprio, con l’ambizioso tentativo di Your ghosts are mine di ripensare le categorie che usiamo per comprendere il XXI secolo, sia che i confini da oltrepassare siano quelli geopolitici, sia che siano quelli tra finzione e documentario o l’antiquata distinzione tra film e video. Crediamo che i musei abbiano un ruolo particolare da svolgere nell’integrare pienamente il cinema nella storia dell’arte”. “Il cinema non è solo lo specchio dei cambiamenti politici: vi partecipa, li anticipa, li accompagna, li sostiene, li trasforma in un approccio estetico ardito” dichiara Matthieu Orléan. “Questi film non appartengono all’industria culturale dei mass media. Seguono la propria strada, senza mai dimenticare che sono e saranno percepiti come pezzi di storia”. “Il progetto espositivo creato dallo studio Cookies offre ai visitatori un’esperienza diversificata e coinvolgente interagendo con ciascuno dei temi curatoriali proposti” sostengono Federico Martelli e Clément Périssé. “Per ciascuna sala dell’esposizione, Cookies ha progettato strutture originali che rispondono alle esigenze tecniche della presentazione cinematografica pur rispettando il concept di mostra. Questo approccio fa sì che la mostra dialoghi con l’architettura del palazzo e faciliti contemporaneamente momenti immersivi in cui gli spettatori possano vivere appieno il percorso esperienziale dato dalla selezione accurata dei film scelti dal catalogo del Doha Film Institute”.

In programma fino al 24 novembre, la mostra è una delle tante iniziative di Qatar Museums in occasione de La Biennale di Venezia. Mathaf presta numerose opere dei principali artisti arabi contemporanei per l’esposizione Foreigners Everywhere, a cura di Andriano Pedrosa, mostra principale de La 60. Esposizione Internazionale d’Arte. Qatar Museums è inoltre sostenitore del Padiglione della Nigeria e founding sponsor del convegno Art for Tomorrow, in programma a Venezia dal 5 al 7 giugno 2024. Your ghosts are mine: Expanded Cinemas, Amplified Voices rimane aperta anche in occasione de La 81. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica che prenderà avvio il 28 agosto.