Rinascimento, surrealismo, neon: il seno in tutte le sue forme è al centro della mostra della Biennale di Venezia

La mostra riflette su una serie di temi tra cui la maternità, l'empowerment, la sessualità, l'immagine corporea e la malattia
Rebecca Ann Hughes, Euronews, Aprile 18, 2024

 

Una mostra collaterale alla Biennale di Venezia 2024 sarà dedicata all'iconografia e al simbolismo del seno.

Il seno è un elemento fisso dell'arte, che si tratti di un dipinto devozionale del XVI secolo della Vergine che allatta o di un pettorale indossabile del design della moda del XX secolo, come evidenzia lo spettacolo.

"Breasts", a Palazzo Franchetti, mette in mostra opere dai vecchi maestri alla pubblicità moderna, abbracciando i regni della pittura, della scultura, della fotografia e del cinema.

Curata da Carolina Pasti, la mostra riflette su una serie di temi tra cui la maternità, l'empowerment, la sessualità, l'immagine corporea e la malattia. Indaga anche come i seni agiscono da catalizzatore per discutere realtà socio-politiche, sfidare le tradizioni storiche ed esprimere identità personali e collettive.

La mostra donerà il 30% dei fondi del catalogo alla fondazione IEO-MONZINO per la ricerca sul cancro e, attraverso il canale dell’arte, mira a promuovere la consapevolezza sul cancro al seno.

 

Il seno dal Cinquecento all'arte contemporanea

I visitatori entreranno nella mostra composta da cinque stanze attraverso il Booby Trap, un passaggio rosa ispirato al colore della consapevolezza del cancro al seno e caratterizzato da un soffitto di 35 luci a forma di seno.

La prima sala esamina la rappresentazione storica del seno e la costruzione di narrazioni legate al corpo femminile. Questa contiene il dipinto del XVI secolo "Madonna del Latte (Madonna che allatta il bambino)", che influenzò i "Ritratti storici" di Cindy Sherman ed evidenzia anche come artisti contemporanei come Richard Dupont, Teniqua Clementine Crawford e Sherrie Levine incorporino elementi rinascimentali nei loro dipinti figurativi.

 

 Sinistra: Robert Mapplethorpe, "Breasts/Lisa Marie", 1987, stampa su carta alla gelatina ai sali d'argento 61 x 53.3 cm. Destra: Cindy Sherman, Senza titolo #205, dalla " History Portraits series", 1989

 

Nella seconda sala, Pasti esplora il seno come ispirazione per pratiche scultoree. Lo spazio comprende opere surrealiste di Marcel Duchamp come "Prière de toucher (Per favore tocca)", con un seno di gommapiuma affisso sulla copertina di un libro, e "Nudo con seni di lumaca" di Salvador Dalí, una rappresentazione feticizzata e ultraterrena delle donne.

Attraverso l'obiettivo della fotografia, la terza sala esamina l'impatto dei media digitali sulla rappresentazione del seno. La fotografia surrealista di Robert Mapplethorpe e Irving Penn utilizza elementi onirici, simbolici o astratti in cui i seni venivano talvolta ritratti come paesaggi misteriosi o forme astratte, staccate dal loro contesto abituale.

La quarta sala presenta artisti che frammentano, astraggono e decostruiscono i seni nella loro arte. Infondendo senso dell'umorismo, le opere sfidano le rigide nozioni che circondano la forma femminile, sconvolgendo gli ideali convenzionali e portando a una conversazione più ampia sulla positività del corpo e sull'accettazione di sé.

Il manichino di Allen Jones risuona con influenze storiche come armature e paramenti religiosi, mentre "Mastectomy Mameria" di Charlotte Colbert è un monumento al potere, alla natura rigenerativa e al potenziale del corpo.

Nella quinta sala sarà proiettato il film di Laure Prouvost dal titolo Four For See Beauties. Girato nel 2022, il film di quindici minuti raffigura tre donne e il neonato dell’artista accanto a una serie di creature marine che ricordano le fasi della trasformazione della vita umana.