Un legame sempre più stretto con l’Italia e una serie di realizzazioni all’avanguardia in nome di un nuovo spirito di architettura. Kengo Kuma, il celebre architetto di Yokohama, Giappone, ha svelato in questo 2023, Welcome, feeling at work (nel rendering sotto e in apertura di Kengo Kuma and Associates): l’intervento nell’area est di Milano ai confini con Parco Lambro trasformerà via Cazzaniga in una passeggiata alberata, che collega la stazione metropolitana Crescenzago con il Parco Lambro, attraverso la nuova piazza. “Welcome” è un luogo aperto e accessibile a tutti: chiunque è invitato a passeggiare tra i grandi portici, i cortili e le gallerie nel suo percorso verso la Piazza e il parco, grazie a traffico auto in zone separate dalle aree pubbliche. Sorgeranno co-working, uffici, aree di incontro, negozi, ristoranti e supermercato.
Nella mostra a Palazzo Franchetti a Venezia, realizzata in occasione della 18esima Mostra internazionale di Architettura 2023, l’architetto ha voluto mostrare “come creo un dialogo con i materiali. In questo dialogo non utilizzo spesso un linguaggio influenzato dalla logica. E quando lo uso è impossibile farmi capire. Ecco perché utilizzo sempre l’onomatopea. La materia e il corpo dialogano tra loro e risuonano quando si utilizza questo linguaggio primordiale”.
L’intervento è stato pensato appositamente per il posto. Lo storico Palazzo Franchetti, sede dell’ACP (Art Capital Partners), esso stesso costruito su palafitte di legno, è il luogo perfetto per ammirare la visione di architettura e sostenibilità di Kengo Kuma.
L’atteggiamento di Kengo Kuma nei confronti dei materiali è un elemento chiave della sua originalità. Nato a Yokohama nel 1954, l’architetto giapponese considera il mondo stesso come materiale e studia a fondo il luogo dei suoi progetti prima di realizzare un unico schizzo, cercando autenticamente di comprendere i luoghi e di creare un’architettura che sia allo stesso tempo aperta all’ambiente e radicata nell’ambiente. luogo e la sua storia. È interessante notare che crede che i materiali siano indissolubilmente legati al luogo. «Attraverso il materiale possiamo conoscere il luogo e avvicinarci alla sua specificità. Diventando amico dei materiali ho potuto imparare le cose più importanti», spiega.